Sondaggio LIA#2018

Sondaggio LIA#2018

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A conclusione della quarta edizione della Lawful Interception Academy il primo ringraziamento va al Ministero della giustizia che, in fase di organizzazione, ha concesso il suo patrocinio all’evento. Il sostegno delle istituzioni a questo tipo di eventi, del tutto gratuiti per la nostra pubblica amministrazione ma al contempo improntati alla formazione “altamente professionale”, costituiscono un riconoscimento di sicuro valore simbolico e morale per gli organizzatori e i partecipanti. Un ringraziamento particolare è poi rivolto a tutti i relatori intervenuti e al Procuratore Nazionale Antimafia dott. Federico Cafiero de Raho che ha portato il proprio saluto ai presenti rilevando l’importanza di corsi specialistici come quello sulle intercettazioni.

La LIA è nata nel 2014 proprio con lo scopo di formare ed aggiornare gratuitamente tutti i rappresentanti degli operatori del settore, in modo che insieme facessero fronte a problematiche che interessano il comune ambito delle intercettazioni delle comunicazioni elettroniche, davvero delicato per il contrato della criminalità comune ed organizzata. Nello svolgimento delle sue edizioni LIA è stata interpretata come l’avvio di una nuova fase di cambiamento culturale, un momento di riflessione e di confronto del nostro sistema con modelli europei già utilizzati, con l’obiettivo di migliorare dal confronto con tali modelli, ma al contempo evidenziare le particolari e già efficienti caratteristiche dell’indagine giudiziaria del nostro Paese, sia sotto il profilo procedurale/organizzativo che tecnologico.

La quarta edizione della LIA completa un percorso che tutte le forze dell’ordine italiane hanno intrapreso nel 2014 per accompagnare la nascita di un momento di formazione e di incontro a livello nazionale, specifico sul tema delle intercettazioni legali e delle indagini sulle reti di telecomunicazioni. Nelle precedenti edizioni la LIA è stata ospitata dalla Polizia Penitenziaria nel 2014, dalla Guardia di Finanza nel 2015, dalla Polizia di Stato nel 2017. La quarta edizione è stata ospitata dall’Arma dei Carabinieri, in particolare si ringrazia il Generale di Corpo d’Armata Sabino Cavaliere,  Comandante del Comando delle Unità Mobili e Specializzate “Palidoro”, per la squisita disponibilità e ospitalità; il Generale di Brigata Pasquale Angelosanto, Comandante del Raggruppamento Operativo Speciale, ed il Colonnello Rubino Tomassetti, per aver contribuito al superamento degli aspetti realizzativi dell’evento.

Un ringraziamento particolare è infine rivolto a tutti coloro che non sono intervenuti per precedenti impegni istituzionali: il dott. Giovanni Salvi Procuratore Generale, il dott. Giuseppe Pignatone Procuratore della Repubblica di Roma, il dott. Pietro Suchan Procuratore della Repubblica di Lucca, la dott.ssa Luisa Zanetti Procuratore della Repubblica di Monza, la dott.ssa Angela Barbaglio Procuratore della Repubblica di Verona.

Il resoconto dell’edizione appena conclusa è sicuramente positivo ed in linea con quello delle precedenti edizioni. L’equilibrio che contraddistingue ogni programma della LIA, tra temi di natura giuridica e tecnica, ha permesso anche quest’anno di far emergere ed esplorare tutte le attuali difficoltà in cui vertono oggi gli Uffici di giustizia.

Vediamo alcuni.

Archivio riservato

La riforma introdotta dal precedente Governo, e bloccata dall’attuale, è stata al centro delle discussioni emerse durante la tavola rotonda dei rappresentanti degli Uffici CIT delle Procure della Repubblica. Durante il confronto è emersa la comune constatazione dell’avvenuto allestimento dei servers dedicati alle future funzioni dell’archivio riservato, seppure in modo presunto nel senso che i referenti dei CIT hanno dedotto che fosse per tale obiettivo poiché tale attività non è stata accompagnata da sufficiente descrizione o preparazione del personale da coinvolgere. Su questo punto è apparsa subito evidente la contraddizione con la premessa di riforma bloccata.

Sempre in merito alle future attività dell’archivio riservato è utile ricordare, come peraltro già pubblicato sulla rivista Sicurezza e Giustizia e all’interno di convegni organizzati dalla stessa, che la riforma prevedeva che tale funzione di archivio, in modalità protetta (da qui il termine “riservato”), si applicasse a tutte le intercettazioni che hanno termine, cioè una volta scaduto il decreto di intercettazione e le sue eventuali proroghe. All’interno di tale archivio le intercettazioni devono quindi essere classificate in utilizzabili e rilevanti, non utilizzabili e non rilevanti. Ad oggi le attività di archiviazione sono espletate dalle macchine noleggiate come servizio extra non previsto e quindi non riconosciuto come costo a se stante. Nell’ottica di migrare tale funzioni verso l’archivio riservato la tariffa originaria della macchina noleggiata non subirà quindi riduzioni. Discorso a parte è la rimodulazione delle tariffe come previsto dalla riforma. Si avrà pertanto un doppio costo confermato anche dal bilancio di previsione redatto lo scorso anno dalla Ragioneria Generale dello Stato, seguendo la tabella 5 relativa al Ministero della giustizia.

Infine, sempre in merito all’archivio riservato, sono emerse forti perplessità sulle modalità tecniche che potrebbero essere usate per lo spostamento delle intercettazioni dalle macchine noleggiate. Una procedura basata sull’esportazione prima su supporto fisico (DVD) con contestuale riversaggio nell’archivio riservato potrebbe portare a criticità legate al rispetto delle tempistiche, poiché la stessa attività può richiedere anche molti giorni in funzione della durata complessiva delle intercettazioni concluse. Accompagnato a tale tema c’è quello dell’esportazione dei logs delle attività delle macchine noleggiate, che non dovrebbero essere riversate nell’archivio riservato ma in un sistema dedicato di archivio centralizzato dei logs comprensivi anche di quelli dello stesso archivio riservato. Tale archivio infatti non è immune dalla disposizione del Garante della privacy sul tracciamento delle attività condotte su di esso dai propri operatori.

Esiste la concreta possibilità che, se non ben progettato, l’archivio riservato potrebbe costituire un ostacolo all’esecuzione delle attività anziché agevolarle, bloccando di fatto l’utilizzabilità dei risultati.

 

La fatturazione elettronica

La fatturazione elettronica per le spese di giustizia relativamente alle attività effettuate dalle società di telecomunicazioni su richiesta dell’autorità giudiziaria è l’unica al momento ad essere definita, poiché in data 28 dicembre 2017 è stato emesso nella forma di decreto interministeriale il relativo listino economico delle prestazioni. Tale listino presenta evidenti problemi di interpretazione poiché le stesse voci censite non sono in realtà definite dal punto di vista tecnico. La documentazione tecnica allegata è mancante della lista completa delle codifiche da utilizzare per poter indirizzare correttamente le future fatture elettroniche. Allo stato attuale quindi, benché il listino sia in vigore, è evidente la possibilità di applicarlo se non nelle voci di costo.

Modello 37 informatizzato

A distanza di due anni dalla prima sperimentazione, il modello 37 informatizzato è ancora latente negli Uffici di procura. Lo dimostra il fatto che molte procure utilizzano ancora la modalità cartacea e non assegnano in modo univoco un singolo numero RIT per ogni target. In questo caso si utilizza un ulteriore codice utile ai fini della fatturazione (ID_bersaglio) che non è contemplato nel modello della fatturazione elettronica sopra richiamata. Alcuni presenti alla LIA hanno confermato che a breve è attesa la sua installazione negli Uffici di procura. Anche qui vale la considerazione che esiste la concreta possibilità che, se non ben progettato, il modello 37 informatizzato potrebbe costituire un ostacolo all’esecuzione delle attività, bloccando di fatto l’operatività degli Uffici.

Composizione del Tavolo tecnico permanente di monitoraggio delle intercettazioni

L’art. 7 del predetto decreto interministeriale del 28 dicembre 2017 ha istituito presso il Ministero della giustizia un Tavolo tecnico permanente di monitoraggio delle intercettazioni che già avrebbe dovuto indirizzare in modo unico le problematiche del settore verso tutti gli Uffici giudiziari.

Tale tavolo costituirebbe l’interlocutore corretto di altre problematiche emerse durante la quarta edizione della LIA, come la gestione delle responsabilità tra operatori telefonici classici e quelli virtuali nell’erogazione dei servizi per l’autorità giudiziaria, il controllo della copertura degli obblighi per servizi meno noti ma altrettanto importanti come la connettività wifi sui treni o sugli autobus.

Tale onere oggi viene affidato semplicemente ad un contratto commerciale tra le parti privati. In merito alle attività di tale tavolo, alla sua composizione e alle caratteristiche dei suoi componenti tutti i presenti alla LIA hanno invocato chiarimenti al Ministero della giustizia.

Conclusioni

In un clima generale di soddisfazione da parte dei partecipanti che hanno avuto modo di evidenziare le problematiche in un contesto competente, si auspica che il Ministero della giustizia avvii un nuovo corso fatto di competenza, trasparenza e riduzione dei costi per la pubblica amministrazione. L’intera comunità della LIA sarà al suo fianco in questo percorso, perché la stessa è composta di professionisti che da molti anni, e con passione, cercano di contribuire e migliorare il sistema in cui lavorano, vivono e nel quale vivranno i propri figli.